Muoversi 4 2022
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POVERTÀ ENERGETICA, UN FENOMENO IN CORSA

POVERTÀ ENERGETICA,

UN FENOMENO IN CORSA 

di Agnese Cecchini

Agnese Cecchini

Founder “Alleanza contro la povertà energetica”e
Direttore Canale Energia

L’urgenza del caro energia sta portando sempre più in evidenza in tutta Europa il fenomeno della povertà energetica. In Italia le misure ad oggi previste dai vari decreti che si sono succeduti negli ultimi mesi hanno guardato a contenere il fenomeno sotto il profilo economico. Un sistema che grazie all’automatismo del cosiddetto “Bonus in bolletta” ha permesso di triplicare i beneficiari.

Stiamo parlando di 805.303 richieste di bonus per l’energia elettrica nel 2020 diventate poi 2.487.599 nel 2021. Per il gas siamo passati dai 546.963 a1.537.884. Si tratta di un dato che crescerà ancora visto che dal 1° gennaio 2022 è stata alzata la soglia di Isee, passando dai 9.360 euro ai 12.000 euro. Un quadro scoraggiante, e purtroppo non ancora definitivo

In numeri stiamo parlando di 805.303 richieste di bonus per l’energia elettrica nel 2020 diventate poi 2.487.599 erogazioni nel 2021. Stesso iter di crescita per le bollette del gas. Siamo passati dai 546.963 beneficiari del 2020 ai 1.537.884 del 2021.

Si tratta di un dato che crescerà ancora visto che dal 1° gennaio 2022 è stata alzata ulteriormente la soglia di Isee per l’accesso, passando dai 9.360 euro stabiliti nel 2019 ai 12.000 euro.

Un quadro scoraggiante, e purtroppo non ancora definitivo. La povertà energetica è qualcosa che si radica molto più a fondo nelle radici della società. Porta con sé un aggravio per le categorie più deboli come anziani e bambini. Causa l’aumento di malattie cardiovascolari date da un’esposizione continuata al troppo caldo, perché raffrescare costa forse anche di più che riscaldare, e forme influenzali di diversa entità causate dal freddo e umidità.

Per i più giovani non è a rischio solo la salute fisica. La povertà energetica incide anche su un aumento della povertà educativa. Una conferma arriva anche dai dati raccolti da Invalsi nel 2021 nelle scuole italiane da cui è emerso come gli studenti e le studentesse di famiglie con livello socio-economico e culturale più basso hanno visto un calo significativo nelle competenze. Un dato che è stato riscontrato in ogni grado scolastico e che anticipa un rischio di decadenza del sistema culturale complessivo e della competitività del Paese.

L’attuale impennata dei prezzi dell’energia vedrà oscillare verso questo baratro anche cittadini che si trovano attualmente in una condizione di povertà relativa. Secondo l’indagine Eurostat nel 2021, quasi un quarto di tutti i lavoratori autonomi di 18 anni e oltre nell’UE è a rischio di povertà ed esclusione sociale. Un valore che è cresciuto dal 2020 dal 22,6% al 23,6%

L’attuale impennata dei prezzi dell’energia vedrà con ogni probabilità oscillare verso questo baratro anche cittadini che si trovano attualmente in una condizione di povertà relativa. Anche questa in crescita in tutta Europa. Secondo l’indagine pubblicata da Eurostat nel 2021, quasi un quarto di tutti i lavoratori autonomi di 18 anni e oltre nell’UE è a rischio di povertà ed esclusione sociale. Un valore che è cresciuto dal 2020 passando dal 22,6% al 23,6%.

Il caro bollette in continua ascesa e le prossime misure di contenimento dei consumi mostrano un contesto in cui diventa necessario affrontare il problema seguendo tutte le sue diverse esplicitazioni. È quindi necessario guardare all’approvvigionamento energetico, differenziando le fonti e agendo sul contenimento dei consumi. Tutte azioni complesse da realizzare per chi si trova in povertà energetica che anzi in media consuma anche di più rispetto a una famiglia standard a parità di esigenze. Questo accade perché utilizzano elettrodomestici di vecchia concezione e vivono in case a bassa efficienza energetica.

Per questo secondo l’Alleanza contro la povertà energetica, realtà fondata nel 2015 dal quotidiano online Canale Energia e dal suo editore Gruppo Italia energia, bisognerebbe agire in modo sinergico sui diversi aspetti che compongono il fenomeno, in modo da contenere con successo l’espandersi del problema e possibilmente riuscire nel lungo periodo a estinguerlo. 

Una posizione espressa anche al Ministero della Transizione ecologica lo scorso 24 giugno con una lettera aperta dell’Alleanza e di alcuni suoi sostenitori. Nel documento l’approccio suggerito in vista della prossima Strategia nazionale contro la povertà energetica che l’Italia dovrà redigere in risposta a una esigenza europea di contenimento del fenomeno, si suggerisce una visione dicotomica che abbia un approccio a breve e lungo termine.

A breve termine l’aver ampliato il target degli aventi diritto al bonus energetico rappresenta già una strada che può garantire un minimo supporto alle famiglie in difficoltà, ma è poco risolutiva nel lungo periodo. Ad essa andrebbero affiancate delle strategie di riduzione degli oneri in bolletta, attualmente uguali per tutti i cittadini. Differenziandoli ad esempio per fasce di reddito o portandoli direttamente nella fiscalità generale, ipotesi tra l’altro in essere nell’ultimo Governo.

Come strategie di lungo periodo è dirimente agire sull’efficientamento energetico degli edifici, fornendo anche chiare indicazioni di politica abitativa rispetto gli immobili in affitto. A questo andrà aggiunto il supporto prezioso dato dalle tecnologie rinnovabili e dalle comunità energetiche.

Attenzione anche al potenziale di fonti energetiche alternative. Ad esempio, il biometano è caratterizzato da una filiera pressoché a “km zero” e potrebbe fare molto di più per sostenere piccoli distretti agricoli e cittadini se fosse possibile utilizzarlo non solo come combustibile per il trasporto ma anche per il riscaldamento. D’altronde se dobbiamo guardare al rendimento in termine di costi di produzione e ambientali è forse uno dei pochi combustibili il cui utilizzo comporta meno CO2 prodotta.

Ci troviamo in un contesto difficile ma siamo anche in un momento storico in cui disponiamo di un insieme di elementi e tecnologie che possono sostenere in modo costruttivo e strutturale l’aggravio dei consumi. Una strada ancora in salita, vista la lunga profilassi burocratica di accensione impianti ma che, in ottica di efficacia, è importante che trovi un riscontro definito dalle Istituzioni.